Interrompere applicazioni: l’uscita forzata in Linux

21 11 2007

Ogni utente, di qualsiasi sistema operativo, prima o poi deve fare i conti con un’applicazione che non risponde, che fa le bizze, che non la vuol sapere di chiudersi. Succede con Windows, succede con il Mac, succede con Linux. Con questi due, quando accade, fortunamente, non è un problema venirne fuori e il blocco di un applicazione non crea particolari intoppi: il processo viene eliminato e fine della storia.

In Gnome 2.20 è comparsa una nuova applet da mettere sul pannello, Force Quit. Una volta aggiunta al Gnome Panel, ci si clicca sopra e compare una force_quit.jpegfinestrina che ci invita a selezionare l’applicazione da terminare. E’ una soluzione comoda, con una semplice interfaccia grafica. Ma non tutti i processi sono visibili o si manifestano all’interno del windows manager. La via migliore perciò è aprire un terminale e digitare un bel top. Questo ci restituirà l’elenco di tutti i processi attivi, indicando il relativo PID ( il numero che lo identifica, per intenderci). A questo punto basta fare o

kill numeropid

oppure

killall nomeapplicazione

Il nome del processo deve essere ovviamente quello assegnato dal sistema e che possiamo leggere dal resoconto di top. top_screenshot.pngPer esempio da questa screenshot si vede che Firefox è chiamato firefox-bin.

Per essere più precisi, la schermata che ho postato riporta firefox-bi. Perchè? Motivo banale: il mio terminale girava in una finestra ridotta e il nome completo dei processi risultava tagliato. Quindi mettete a tutto schermo e l’applicazione sarà spacciata.